La tematica del benessere e del suo sviluppo sta sempre più prendendo piede nel panorama delle scienze psicologiche: in particolare, si è iniziato a parlare di psicologia del benessere che punta alla prevenzione delle situazioni di rischio, allo sviluppo delle capacità personali, all’orientamento nella presa di decisioni importanti per la propria vita.
Benessere a scuola: le ricerche
L’introduzione di pratiche per incrementare il proprio benessere è importante fin dall’età evolutiva (Dal Zovo, 2020): la letteratura scientifica ha dimostrato che il benessere e la qualità della vita sono direttamente funzionali allo sviluppo della salute psicofisica, secondo un circolo virtuoso in cui salute, successo nella vita e nel lavoro, buone relazioni sociali e affettive s’influenzino reciprocamente (Seligman, 2008).
Dunque, il benessere a scuola è il luogo privilegiato dal quale partire.
Benessere a scuola: il ruolo dello stress
Lo stress può̀ impattare profondamente sulla vita dei bambini e di tutti i componenti del sistema famigliare. Il prendersi cura di sé e degli altri implica ridefinire i propri legami e il proprio vivere quotidiano (Molinari, 2013): questo è vero soprattutto per i bambini e gli adolescenti, le cui risorse e potenzialità̀ devono ancora svilupparsi.
Tra i vari contesti di vita, la scuola appare come un ambiente privilegiato per attivare con successo politiche finalizzate a promuovere benessere: infatti, è il principale luogo stabile frequentato dai giovani, tramite i quali è possibile agganciare le rispettive famiglie per aderire a eventuali percorsi formativi e informativi. Si pensi che anche a livello internazionale, il programma “Health Promoting Schools”, creato dall’OMS in Europa, ha riconosciuto il ruolo centrale della scuola nella promozione del benessere.
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Benessere come tema di apprendimento
Ciò significa che si avverte sempre più la necessità che la scuola trasformi il tema della salute e del benessere nel motore dell’apprendimento: la letteratura scientifica ha infatti dimostrato che il benessere lo influenza in modo significativo. Pertanto, in un’ottica didattica, sarebbe importante poter progettare interventi “neuro-didattici” (Rivoltella, 2012), volti a promuovere un apprendimento efficace.
Il concetto di benessere a scuola può essere declinato e scomposto in diverse componenti; vediamo dunque come sia necessario lavorare su diversi aspetti per incrementare i livelli di benessere percepito da studenti e insegnanti:
- Buone relazioni, siano queste intese tra colleghi (alunni e insegnanti) ma anche nella diade adulto – studente;
- Preparazione, formazione e sostegno degli insegnanti;
- Sostegno, supporto e orientamento degli studenti
- Possibilità di acquisire nuove competenze;
- In particolare, per la scuola primaria, la creazione di un ambiente divertente e stimolante in cui si possa sviluppare pensiero creativo.
Benessere a scuola come?
Occuparsi di benessere scolastico significa dunque prendersi cura a 360° gradi delle persone che fanno parte di questo contesto progettando quindi interventi che abbiano come focus gli studenti, gli insegnanti e la loro relazione. A questo proposito la letteratura scientifica internazionale conferma che lo stress degli insegnanti correli con bassi livelli di auto-efficacia e con relazioni interpersonali scadenti con gli alunni. Gli insegnanti stessi riconoscono che saper gestire le componenti affettive rappresenta un fattore protettivo contro il burnout e rende migliore la loro efficacia professionale (Gross in Mei Lin-Chang, 2013).
Si comprende pertanto l’importanza di potersi occupare del benessere “scolastico”, al fine di influire in maniera positiva sia sulla qualità delle competenze degli insegnanti, sia sul benessere psicofisico e relazionale dei singoli studenti (Gibbs&Miller, 2014; Kraft, Blazar & Hogan, 2018). La salute e il benessere dell’insegnante hanno bisogno di azioni concrete: dunque, è auspicabile che le policy scolastiche prendano maggiormente in considerazione la possibilità di intraprendere percorsi che supportino maggiormente gli insegnanti nello svolgimento del loro lavoro, anche attraverso percorsi innovativi di sostegno e formazione, coerentemente con le nuove politiche di salute.